Scopriamo insieme l’anatomia della cute e dove tatuare affinché il disegno rimanga nel tempo!
Strati della pelle
Quando si inizia a tatuare, si tende a prendere alla leggera la parte tecnica, specialmente per quanto riguarda la pelle e la profondità dell’ago.
Si tende a pensare che sia solo pelle, e che affondare l’ago un millimetro in più o uno in meno non cambi la riuscita del tatuaggio.
Beh… non è così!
In questo articolo andremo ad analizzare la cute, comunemente chiamata pelle, ossia il “luogo” in cui si va a lavorare per effettuare i tatuaggi.
Vedremo com’è fatta, da cosa è composta e dove inserire l’inchiostro per far si che il tatuaggio non salti e rimanga nel tempo.
Che cos’è la cute
Partiamo con una breve definizione:
per cute si intende l’organo che funge da rivestimento esterno del corpo e come prima protezione di esso.
Essa svolge diverse funzioni importanti.
Andiamo a vedere quali nello specifico:
- prima difesa contro gli insulti di qualsiasi tipo (chimico, meccanico ecc…)
- secrezione del sudore
- svolge una funzione di termoregolazione, ossia permette all’organismo di regolare la propria temperatura
- converte i precursori inattivi in vitamina D
- impermeabilità
- sensibilità somatica e percezione del dolore
Caratteristiche
Insomma, abbiamo visto che la pelle è un organo fondamentale per il corpo umano e le funzioni che svolge sono davvero importanti.
Andiamo quindi ad analizzare le sue caratteristiche.
Colore
Il colore della pelle dipende principalmente da due fattori: la circolazione del sangue, per esempio il rosaceo nelle labbra, e la presenza o meno del pigmento della melanina.
Spessore
Lo spessore della cute non è uguale in tutto il corpo: vi sono parti in cui è molto sottile, come ad esempio le palpebre, ed altre in cui è spesso.
Superficie
La pelle non è liscia e vi sono dei solchi più o meno profondi e marcati.
Strati della pelle
Passiamo dunque al paragrafo più interessante per quanto riguarda il tatuaggio: gli strati della cute.
Gli strati della cute sono tre: epidermide, derma e ipoderma.
Epidermide
L’epidermide è la parte più superficiale della cute.
A sua volta, è composta da cinque strati: basale, spinoso, granuloso, lucido e corneo.
Principalmente è composta dai cheratinociti, cellule che svolgono una funzione protettiva.
Una delle particolarità di queste cellule è la loro forma: cubica in profondità, tende a diventare lamellata (allungata e squamosa) andando verso la superficie.
In pratica i cheratinociti si sfaldano.
Ciò mostra il ciclo vitale di queste cellule, chiamato anche cheratogenesi.
L’epidermide è quindi lo strato in cui avviene la rigenerazione cellulare che dura circa un mese.
Senza contare che contiene molte altre cellule importanti, tra cui i melanociti, ossia le cellule responsabili della pigmentazione (colore) della pelle, e le cellule Langerhans, che svolgono una funzione immunitaria.
Tatuare l’epidermide
Se il tatuaggio viene effettuato sull’epidermide, salterà nel giro di uno o due mesi.
Ciò accade per sia per la rigenerazione cellulare che per l’assenza dei macrofagi, che andremo a vedere nel prossimo paragrafo: il derma.
Derma
Il derma è lo strato intermedio della cute, svolge una funzione connettivale e da struttura all’organo stesso.
È un tessuto vascolarizzato che ha delle funzioni di sostentamento.
In questo strato della cute sono presenti le ghiandole sudoripare, ossia le ghiandole responsabili della secrezione del sudore, alcuni corpuscoli sensoriali e terminazioni nervose che fungono da percettori del dolore.
Inoltre, nel derma sono presenti delle cellule molto importanti tra cui i fibroblasti, responsabili della produzione di collagene, e i macrofagi.
Questi ultimi permettono all’inchiostro del tatuaggio di depositarsi e rimanere inalterato.
Tatuare il derma
“Si può tatuare il derma?”
Sì! Si DEVE tatuare il derma.
Per specificare meglio: affinché il tatuaggio non salti e non vi siano sbollature, che vedremo nel prossimo paragrafo, il pigmento dell’inchiostro deve depositarsi nel derma.
“Perché?”
Come abbiamo detto, per via della presenza dei macrofagi, ossia quelle cellule che raccolgono ed inglobano il pigmento e lo tengono “fermo” nel tempo, ossia in uno stato potenzialmente non modificabile per tutta la vita.
Ipoderma
Eccoci giunti al paragrafo riguardante il terzo ed ultimo strato della cute: l’ipoderma.
È lo strato più profondo della pelle ed è composto principalmente da tessuto adiposo (grasso).
Il suo spessore varia da zona a zona e non è vascolarizzato.
Diciamo che stacca la cute da ciò che sta sotto.
Tatuare l’ipoderma
“Si può tatuare l’ipoderma?”ASSOLUTAMENTE NO!
L’ipoderma è un tessuto non vascolarizzato dove non sono presenti i macrofagi.
In questo strato l’inchiostro tende ad espandersi e a creare degli aloni intorno al tatuaggio.
Si tratta del cosiddetto blow out, in italiano sbollatura, ed è uno dei problemi principali e non reversibili del tatuaggio.
Strati della pelle: conclusioni
Altri elementi importanti riguardanti questo organo sono gli annessi cutanei, cui parleremo in un apposito articolo.
In conclusione, abbiamo visto cos’è la cute, da quali strati è composta e dove deve depositarsi il pigmento affinché il tatuaggio risulti ben fatto.
Ovviamente è solo un’infarinatura generale, giusto per dare un’idea di cosa significhi tecnicamente effettuare un tatuaggio, specialmente ai neofiti di questa magnifica arte.
Durante i corsi formativi approfondirete questo argomento.
Ricordiamo comunque che questo articolo non ha alcuna valenza medica o legale ed è stato scritto e pubblicato al solo scopo informativo.
Bene! Speriamo che abbiate trovato interessante questo breve articolo e che vi sia stato utile per capire meglio come tatuare al fine di evitare che il disegno salti oppure che si presentino i blow out.
Come sempre, restiamo a disposizione per qualsiasi informazione o chiarimento.
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