Scopriamo insieme i vari metodi utilizzati per la rimozione dei tatuaggi e come funzionano.
Rimozione tatuaggio
In questo articolo andremo ad analizzare le diverse procedure usate per rimuovere i tatuaggi e spigheremo in breve il loro funzionamento.
Ricordatevi che sono procedure mediche.
Non possono essere effettuate dal tatuatore e, nel caso decideste di procedere, dovrete contattare studi e medici specializzati in questi trattamenti.
NB: L’articolo sottostante ha il solo scopo informativo e non ha alcuna valenza legale.
Sconsigliamo la rimozione dei tatuaggi a prescindere dalla procedura utilizzata.
Perché rimuovere un tatuaggio
Negli ultimi anni, soprattutto negli Stati Uniti d’America, c’è stato un forte incremento per quanto riguarda la richiesta di rimozione dei tatuaggi.
I motivi sono molteplici: c’è chi vuole togliere il nome dell’ex partner e chi invece ha in progetto una cover up.
Comunque sia, sono essenzialmente legati alla persona e al suo rapporto col tatuaggio in questione.
Nonostante la maggior parte delle volte si agisca per pura estetica, in alcune occasioni si utilizzano queste procedure per scopi medici, specialmente in caso di allergia o infiammazioni croniche.
Metodi di rimozione del tatuaggio
I metodi per la rimozione del tatuaggio sono molti e possiamo classificarli in metodi specifici e aspecifici.
Questa classificazione deriva dal modo in cui le varie procedure intervengono sul tatuaggio e sulla pelle: mentre i primi agiscono esclusivamente sul pigmento del tatuaggio, gli altri vanno ad intaccare anche la cute.
Vediamo insieme cosa comprendono queste categorie.
- Aspecifici: procedure meccaniche, chimiche, termiche e alcuni tipi di laser
- Specifici: laser q-switch
Laser
Il laser è un dispositivo in grado di emettere un raggio di luce coerente e viene utilizzato generalmente in medicina estetica per la depilazione e gli inestetismi.
Ad ogni modo, i laser sono i metodi più all’avanguardia per quanto riguarda la rimozione del tatuaggio e anch’essi si dividono in specifici e aspecifi.
- Specifici: Q-switch
- Aspecifici: Argon, Diossido di carbonio
Argon
L’argon è stato il primo laser ad essere usato nelle procedure di rimozione dei tatuaggi.
Reca un danno ai tessuti circostanti e si usa principalmente per l’eliminazione dei colori primari (giallo, rosso, blu).
Diossido di carbonio
Il laser CO2, o diossido di carbonio/anidride carbonica, è l’alternativa più efficace al laser specifico q-switch, cui parleremo nel prossimo paragrafo.
Funziona molto bene con tutti i colori e generalmente ci vogliono poche sedute.
Ciò nonostante, provoca delle lesioni cutanee anche profonde che possono quindi portare a cicatrici visibili o anomale.
Laser Q-switched
Eccoci dunque al laser q-switched, ossia quello attualmente più utilizzato nei vari centri specializzati nella rimozione dei tatuaggi.
Ad oggi è l’unico metodo specifico, ossia l’unico che va a distruggere unicamente il pigmento del tatuaggio senza intaccare la cute circostante o gli altri pigmenti come la melanina.
Il funzionamento è abbastanza complesso: il q-switched lavora alle stesse lunghezze d’onda del pigmento.
Per eliminare un colore, il laser deve raggiungere la lunghezza massima assorbita.
In questo modo riesce a frantumare il pigmento stesso e a far si che venga rimosso dal sistema immunitario e linfatico.
Ci vogliono molte sedute e purtroppo le percentuali di insuccesso sono molto alte, specialmente nei tatuaggi multicolori.
Ad ogni modo esistono vari tipi di q-switch, ognuno dei quali rimuove determinati colori.
Vediamo i principali.
- Ruby – si usa principalmente per il nero,il blu e alcuni tipi di verde
- Alexandrite – rimuove bene il verde ed è abbastanza buono per il nero e alcuni blu
- Yag laser: lavora a lunghezze d’onda molto alte e si usa principalmente per i neri e i blu molto scuri
Rimozione tatuaggio prima e dopo
Ecco un esempio di un tatuaggio rimosso con il laser q-switched: come potete vedere il risultato è stato ottimo.
Per un buon risultato sono necessarie più sedute.
Generalmente si parte da un numero minimo di tre e si effettuano a distanza di circa tre settimane l’una dall’altra.
La quantità di sedute dipende principalmente dalla dimensione del tatuaggio e dalla quantità di pigmento presente.
I tatuaggi più facilmente rimovibili sono quelli rituali e traumatici, ossia “tatuaggi” dovuti alla pigmentazione della pelle causata da traumi (es. caduta sull’asfalto).
Controindicazioni laser q-switched
Possiamo definire il laser come l’antitesi del tatuaggio.
Come quest’ultimo, anche il laser q-switched ha delle controindicazioni e dei possibili effetti collaterali.
Andiamo ad analizzarli.
- può provocare reazioni allergiche, specialmente se applicato sul colore rosso
- il pigmento bianco tende a scurire e diventare grigio o nero
- il colore arancione è molto difficile da togliere, anche in molte sedute
- alto tasso di insuccesso
- provoca uno stimolo infiammatorio ripetitivo che può portare all’insorgenza di tumori
- ustioni di secondo grado
- insorgenza abbastanza frequente di cicatrici ipertrofiche o cheloidi
- mentre le cicatrici ipertrofiche sono reversibili, i cheloidi non lo sono e tendono a strabordare
- distrugge le particelle del pigmento che vengono trasportate ai linfonodi
- la distruzione del pigmento può liberare alcune sostanze nocive e cancerogene come le ammine aromatiche
Costo laser q-switched
Come abbiamo detto, per rimuovere un tattoo ci vogliono più sedute.
Il numero di sedute dipende principalmente dalla grandezza del tatuaggio e dai colori usati: più un tatuaggio è multicolore e più sedute ci vorranno.
Il costo si aggira intorno ai 150/200 euro a seduta ma dipende dallo studio.
Il laser q-switched fa male?
Rispondiamo ad una delle domande più frequenti per quanto riguarda la pratica della rimozione dei tatuaggi:
“Il laser fa male?”
Ebbene sì. Fa molto più male del tatuaggio stesso.
Dopo aver elencato le varie problematiche relative al laser ed aver visto in breve il funzionamento, passiamo agli altri metodi di rimozione del tatuaggio.
Metodi aspecifici meccanici
Abrasione col sale
La procedura di rimozione del tatuaggio tramite abrasione col sale è molto antica e si utilizzava prevalentemente per mancanza di altri metodi e conoscenze.
Il funzionamento è semplice: si strofina il sale grosso sulla cute.
In questo modo si hanno due reazioni: l’abrasione appunto della pelle e l’azione chimica del sale che tende a rimuovere e distruggere il pigmento, almeno in parte.
Oltre a necessitare di varie “sedute”, l’abrasione col sale è una procedura estremamente sanguinosa e porta alla formazione di brutte cicatrici.
Dermoabrasione
La dermoabrasione è un’altra procedura di rimozione del tatuaggio aspecifica.
Sfrutta il principio di abrasione della precedente, ma in questo caso si utilizzano strumenti professionali quali micro frese e micro spazzole e si effettua in studi specializzati.
Solitamente si usa in medicina estetica per inestetismi e cicatrici da acne.
Ad ogni modo, è molto dolorosa e sanguinolenta e data la profondità del tatuaggio, che ricordiamo si trova a livello del derma, si rischia una cicatrizzazione anomala della pelle.
Escissione chirurgica
L’escissione chirurgica è un metodo aspecifico dove si rimuove chirurgicamente l’area cutanea del tatuaggio.
Molto in voga negli Stati Uniti, il suo funzionamento è semplice: si rimuove il lembo di pelle dove si trova il tatuaggio e si ricuce il tutto.
Solitamente si utilizza per tatuaggi piccoli in aree dove c’è abbastanza pelle (es. coscia, polpaccio ecc…) o per tatuaggi che danno problemi medici cronici.
Per quelli più grandi, si possono fare più sedute.
Ovviamente è un metodo che funziona ma rimarrà comunque la cicatrice che sarà più grande rispetto al tatuaggio.
Metodi aspecifici chimici
Com’è facilmente intuibile dal nome, questi metodi di rimozione del tatuaggio utilizzano acidi ad azione caustica come l’acido tannico o la soda caustica per eliminare appunto il tattoo.
Usati specialmente dagli “amanti del fai da te“, oltre ad essere pericolosi per via delle sostanze in questione, non eliminano solo il pigmento ma intaccano anche la pelle circostante.
Ci vogliono più sedute e rimarranno delle cicatrici più o meno visibili.
Metodi aspecifici termici
Anche in questo caso il nome dice tutto: nei metodi termici si utilizza il calore per eliminare il tatuaggio.
Il funzionamento è semplice e molto doloroso: si ustiona la cute e si rimuove il pigmento.
Si possono utilizzare l’elettrocoagulazione o i raggi infrarossi.
Ad ogni modo, ci vogliono più sedute e i risultati sono buoni .
Si tende comunque a rimuovere il tessuto circostante e ad avere cicatrici.
Come già detto, questo articolo è stato scritto a scopo esclusivamente informativo.
Le pratiche elencate sono sconsigliate e possono portare a infezioni o infiammazioni molto gravi.
Senza contare la possibilità di cicatrici brutte e difficilmente reversibili.
La rimozione del tatuaggio è una pratica molto diffusa e abbiamo pensato fosse importante chiarirne alcuni aspetti con questo articolo.
Ricordatevi comunque che c’è sempre la possibilità di una cover up ed è molto meno rischiosa e costosa rispetto al laser.
Per maggiori informazioni o chiarimenti non esitate a contattarci!
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